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Il Selvaggio Blu è un trekking diverso rispetto a quelli cui siamo abituati. La costa di Baunei, che si affaccia sul Mar Tirreno nella parte centrale della Sardegna, è accessibile via terra solamente a piedi, percorrendo tratti di antichi sentieri e mulattiere costruiti da pastori di capre e carbonai.
Il terreno è molto vario, si passa da tratti di sentiero ben tracciato, a lastre di calcare taglienti, passaggi nella macchia mediterranea e cenge a picco sul mare. I primi due giorni permettono di adattarsi all’ambiente e ai ritmi, imparerete a muovervi con leggerezza e agilità, ad evitare i rami spinosi e a desiderare un bel bagno nelle bellissime cale che raggiungerete ad ogni tappa (Cala Fenile, Portu Pedrosu, Cala Goloritzé, Cala Mariolu, Portu Mudaloru, Cala Biriala Cala Sisine). La difficoltà aumenta poi gradualmente gli ultimi 3 giorni, dove ci si trova ad affrontare anche brevi passaggi di arrampicata con l’uso della corda e calate in corda doppia.
Incontro su Google Meet (o di persona se fattibile) prima della partenza per conoscerci e risolvere eventuali dubbi
Il ritrovo è previsto per le ore 17 presso il B&B che potrà essere a seconda della disponibilità nel paese di Baunei oppure di Santa Maria Navarrese.
Dislivello in salita: 800 m – Dislivello in discesa: 200 m
Durata: 7 ore
La tappa ideale come approccio ai giorni successivi. Lasciato il paesino sul mare ci inoltreremo a mezza costa nella macchia mediterranea seguendo per circa un’ora e mezza un comodo sentiero che ci porta sotto l’estetica guglia di Pedra Longa, inizio ufficiale del Selvaggio Blu.
Arrivati poi sotto l’imponente parete di Punta Giradili una piccola deviazione è d’obbligo per una pausa ed un bagno nella nascosta e cristallina Cala Fenile. Rinfrescati risaliremo poi lungo cengia Giradili in direzione del caratteristico Ovile Us Piggius. Poco prima di raggiungerlo indossato il materiale tecnico saliremo la parete di Punta Giradili nel suo lato meno verticale, raggiungendone la cime tra tratti attrezzati, cenge e intricati passaggi nella boscaglia. Torneremo poi all’Ovile per la cena tipica sarda!
Dislivello in salita: 700 m – Dislivello in discesa: 500 m
Durata: 8 ore
Tappa piuttosto lunga e articolata con grandi varietà di ambienti, boschi di corbezzoli, pietraie, pareti da arrampicare e spiagge nascoste. Dall’Ovile di Us Piggius, aggirato il monte Ginnirco ci porteremo in direzione delle scogliere con magnifica vista sul tratto percorso e quello ancora da fare. Una ripida discesa in mezzo ai terebinti e ai corbezzoli seguita da un lungo e intricato traverso ci condurrà all’entrata di Bacu Tenadili. Un bacu è un canyon scavato dall’acqua, ma ormai asciutto che scende dall’entroterra fino al mare. Durante il Selvaggio Blu ne vedremo parecchi e alcuni ci daranno filo da torcere nel superarli. Per entrare a Bacu Tenadili ci aiuteremo con un’antica scala fatta di rami di ginepro mentre per uscirvi dall’altro lato dovremo arrampicare, assicurati dalla corda, su una roccia incredibilmente lavorata (chi già arrampica ne resterà davvero stupito!). Rimessa l’attrezzatura nello zaino un’ora di discesa ci aspetta fino a Portu Pedrosu per un meritato bagno. Recuperate le energie rpseguiremo per circa altre 3 ore in direzione di Punta Salinas dove un fantastico terrazzo sul mare sarà il nostro punto da bivacco per la notte.
Dislivello in salita: 300 m – Dislivello in discesa: 700 m
Durata: 6 ore
Entriamo nel vivo del Selvaggio Blu con una tappa spettacolare! Lasciato l’altopiano di Salinas scenderemo verso Cala Goloritzè e la sua spiaggia, per molti tra le più belle al mondo. Dopo esserci goduti un bagno indosseremo imbrago e casco per percorrere i famosi Su Ledere, cenge esposte sul mare che conducono ad una magnifica via ferrata sospesa sul Blu del mare. Al suo termine un lungo traverso e una discesa poi ci porteranno a Cala Mariolu, magnifica spiaggetta dove trascorreremo la notte.
Dislivello in salita: 600 m – Dislivello in discesa: 200 m
Durata: 8 ore
Se i primi giorni sono stati incredibili, gli ultimi due se possibile sono ancora meglio. Da Cala Mariolu abbandoneremo presto il sentiero principale continuando lungo la panoramica traversata in direzione dei grottoni di Mudaloru. 40 metri di calata nel vuoto ci permetterà di arrivare alle gigantesche caverne e in breve alla baia di portu Mudaloru, tappa obbligata per il pranzo e un bel tuffo in acqua. Belli riposati risaliremo faticosamente una vecchia frana per poi prendere un traverso che tra boschi, brevi arrampicate e calate porta al famoso arco naturale di Su Feilau. 40 minuti circa di risalita lungo Bacu Su Padente sarà poi necessaria per arrivare in località Ololbizzi per la notte.
Dislivello in salita: 300 m – Dislivello in discesa: 700 m
Durata: 8 ore
Dulcis in fundo! L’ultimo giorno è un mix di vertiginosi balconi a picco sulla scogliera, stretti canyon da attraversare, grottoni e lunghe calate fino a 45 metri. Non vogliamo rovinarvi la sorpresa, vi diciamo solo che l’arrivo a Cala Sisine sarà la degna conclusione di questo indimenticabile tour fatto di fatica, ma anche di tanta soddisfazione! Se le tempistiche lo permettono faremo anche una piccola deviazione ad una delle cale più belle del Mediterraneo, Cala Biriala, che si raggiunge con calata di 40 metri direttamente i spiaggia.
In questo caso è meglio che il nostro amico a 4 zampe rimanga a casa, potrebbe essere troppo caldo per lui!!
Certo, potrai chiedere nel gruppo whatsapp se qualcuno parte dalla tua zona e prendere accordi per condividere il viaggio insieme.
No, non vanno bene. Si consiglia per questo trekking una scarpa da trekking bassa e traspirante.
Potrai cancellare la prenotazione non oltre le 24h antecedenti al trekking scelto.
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